Senape: prima che una salsa è una pianta erbacea

Senape: prima che una salsa è una pianta erbacea

Quando si parla di senape la prima cosa a cui si pensa generalmente è la salsa piccante che accompagna i würstel nei celebri hot-dog a stelle e strisce. Ma ancor prima di essere un condimento, la senape è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle crocifere che viene coltivata fin dall’antichità.

In Francia la chiamano “mostarda“, parola che deriva dal latino “mustum ardens” e che letteralmente significa “mosto ardente“, infatti per attenuare la sensazione tattile di bruciore in bocca veniva mescolata a del mosto d’uva. Ancora oggi la famosa senape di Digione si prepara utilizzando vino bianco e agresto, un succo d’uva acerba.

Esistono oltre 40 tipi di senape ma le più famose sono quella bianca, la senape bruna e la senape nera. La prima presenta fiori e semi più grossi e più gialli rispetto alle altre varietà, con un sapore amarognolo e meno pungente. La senape bruna (o cinese) è un ortaggio verde le cui foglie vengono consumate fresche per dare una spinta in più alle pietanze che accompagnano. Infine la senape nera è una pianta che da origine a semi rossi che diventano neri con la maturazione e che presentano un sapore molto pungente a causa di una maggior concentrazione di mirosina e mironato, due olii essenziali responsabili della piccantezza.

Le foglie di senape sono un’eccellente fonte di vitamina C, vitamina A, ferro, potassio e hanno grandi proprietà antisettiche e disinfettanti, stimolando la digestione. Tuttavia non vanno mai consumate in eccesso perché possono diventare irritanti.

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