La bottega a Milano aperta grazie al crowdfunding
«ZeroPerCento vuole coniugare l’impegno sociale al mondo business»– afferma Teresa Scorza, responsabile del progetto , 28enne con in tasca una laurea magistrale in Amministrazione e Finanza aziendale alla Bocconi e poi la scelta controcorrente di dedicare la sua vita al no profit.
Per l’apertura dell’emporio, il team di Namastè prevede di assumere 3 dipendenti e poi una volta avviata l’attività, valutare la possibilità di ampliare l’organico in base al fatturato di vendita. «Cerchiamo un responsabile del punto vendita che abbia esperienza nel commercio al dettaglio e nei rapporti con i fornitori – asserisce Teresa- e poi un commesso e un addetto alla segreteria organizzativa».
I beneficiari del progetto saranno persone disoccupate da almeno 6 mesi (il 30% dovrà appartenere a categorie svantaggiate) e ricopriranno posizioni lavorative attraverso una collaborazione lavorativa retribuita della durata minima di 9 mesi. In questo lasso di tempo, i dipendenti verranno seguiti nelle attività lavorative quotidiane ma anche nella formazione e nella ricerca di un lavoro in realtà esterne grazie all’apertura di una scuola di mestieri e di un centro di ascolto.
«Il nostro obiettivo – precisa la giovane – non è solo l’apertura di un negozio che offre una possibilità lavorativa a chi attraversa un momento di difficoltà ma porre al centro del progetto il singolo individuo. Per questo – prosegue – si cercherà di creare dei percorsi ad hoc per ciascun dipendente sia in termini di formazione professionale (avvalendosi di collaborazione con altri enti formativi di Milano) sia attraverso un centro di ascolto, che sarà la chiave per poter conoscere meglio il singolo individuo, la sua storia e le sue ispirazione».
Sarà un emporio aperto a tutti i cittadini interessati ad acquistare prodotti sani e genuini provenienti dalle aziende agricole lombarde e dalle cooperative sociali agricole di Milano e dintorni. Ma la vera novità è che ZeroPerCento sarà una bottega solidale. Qui, chi è senza lavoro potrà fare la spesa a un prezzo agevolato. «In base a criteri oggettivi prestabilii dal negozio – spiega Teresa – le famiglie in difficoltà economica potranno pagare in contanti solo il 10% della merce. Il resto viene donato dal negozio attraverso un sistema di punti assegnati mensilmente in base a criteri oggettivi quali reddito annuo, figli a carico o mesi di disoccupazione».
Le tre giovani donne sono a caccia di un locale da adibire a sede di ZeroPerCento «Cerchiamo un immobile di almeno 100 mq, visibile e in una zona di passaggio» -afferma Teresa – e alla ricerca di finanziatori. «Per il momento abbiamo investito del capitale proprio e- aggiunge la giovane- creato una rete di persone, enti, realtà sociali, aziende che gratuitamente ci hanno messo a disposizione i loro mezzi e il loro tempo per riuscire ad arrivare ad oggi, con un progetto definito e pronto per partire».
Per poter coprire le spese iniziali del progetto grazie all’avvio di una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Produzioni Dal Basso, la cooperativa no profit ha raccolto 2060 euro grazie a 27 generosi donatori.
«Siamo aperti ad altre collaborazioni e conoscenze perché – conclude – pensiamo sia fondamentale realizzare questo progetto non da soli ma insieme, ognuno con le proprie competenze ed esperienze per riuscire davvero a creare qualcosa che sia di forte impatto sociale».
http://nuvola.corriere.it/2016/07/06/la-bottega-a-milano-aperta-grazie-al-crowdfunding/